Tempo fa, durante una conversazione sulla psicologia, mi è stato chiesto perché avessi scelto di fare questo mestiere. Ho deciso di fare lo psicologo perché mi risulta naturale aiutare il prossimo grazie alla mia famiglia che mi ha insegnato il valore del prendersi cura degli altri. Sono affascinato dalla natura umana, dalla sua vastità e complessità. Ho un’indole estremamente curiosa e mi piace metterla a disposizione delle persone che desiderano assieme a me fare una ricerca su sè stessi.
Essere scelto dai miei pazienti come compagno di viaggio è per me un privilegio, cerco sempre di dare un ascolto attivo senza giudizi ne critiche, e di essere, per quello che posso, un porto sicuro in cui le persone possano trovare riparo durante la tempesta.
Negli anni ho iniziato comprendere che, alcune esperienze, come la morte e la sessualità siano parte intrinseca di ognuno di noi eppure possono essere vissute da ciascuno in maniera completamente differente.
Per questa ragione, dopo aver terminato il mio percorso di studio universitario ho scelto di continuare a formarmi per poter essere in grado di comprendere quanto più possibile ed aiutare nel migliore dei modi le persone che decidono di rivolgersi a me.
Non credo che la persona che condivide con me la sua storia sia riconducibile ad una categoria nosologica unica, né tanto meno, a un’etichetta. Siamo molto di più di una dicitura su un foglio.
Sono una persona entusiasta, amo viaggiare, amo la bellezza in ogni sua forma, scoprire nuove cose, incontrare nuove persone. Amo ascoltare.